L’autofocus non mette a fuoco: ecco le 6 cause e come risolverle

l'autofocus non mette a fuoco

Gli amanti della fotografia, e in genere i possessori di una Reflex, si trovano talvolta di fronte al fastidioso problema della mancata o non corretta messa a fuoco da parte dell’obiettivo, quando la macchina è impostata sulla modalità AF automatica.

Le domande che sorgono spontanee quando l’autofocus non mette a fuoco sono:
– Perché la lente scorre in avanti e indietro senza mai mettere a fuoco il soggetto come si deve?
– Qual è la causa di questo inconveniente?

La risposta è abbastanza semplice. Esistono situazioni in cui la messa a fuoco è resa più difficoltosa e le motivazioni possono essere svariate, dalla luce del contesto eccessivamente tenue allo scarso contrasto. La mancata messa a fuoco può accadere anche quando si vuole immortalare un soggetto che si trova al di là di un vetro o di una rete e in tante altre diverse situazioni che verranno illustrate di seguito.

Sommario

Messa a fuoco: come funziona?

Innanzitutto per capire a fondo come avviene una messa a fuoco di una Reflex oppure di una Mirrorless, sembra opportuno delineare quelle che sono le principali tecnologie che consentono di ottenere delle belle foto nitide con contorni dei soggetti ben delineati.

I sistemi di funzionamento sono sostanzialmente due:

Il primo rappresenta il sistema più affidabile in quanto è proprio grazie a questo che è stato possibile concepire la Reflex, in quanto si sa che, per il suo funzionamento, è necessaria la presenza di uno specchio. Il suo scopo infatti è quello di riflettere la luce sul sensore per la messa a fuoco. La seconda tecnologia invece sfrutta un sistema di algoritmi e calcoli che effettuano un elaborazione delle informazioni che provengono dal sensore. Nonostante oggi il sistema di messa a fuoco con il sistema della ricerca di contrasto sia molto migliorato, quello più efficiente e preciso rimane comunque quello a ricerca di fase.

Concludendo, entrambi i metodi vanno ad analizzare il soggetto che vede la lente, andando ad identificarne i margini. Andiamo ora ad analizzare più nello specifico i vari casi in cui l’autofocus non mette a fuoco correttamente e come ovviare a tale inconveniente.

L’autofocus non mette a fuoco: 6 situazioni tipiche

Situazione 1: luce scarsa

Una delle cause principali di quando l’autofocus non mette a fuoco. La fotocamera digitale non recepisce abbastanza informazioni per riuscire a trovare un punto che consenta la messa a fuoco. Può infatti sembrare che, ad occhio nudo, ci sia luce a sufficienza ma non abbastanza per la macchina fotografica. La prima soluzione può essere quella di affidarsi all’AF, l’illuminatore che moltissime macchine montano e che fornisce una luce fioca ma quanto basta per la messa a fuoco. Tale accorgimento non funziona per lunghe distanze del punto di fuoco, infatti non deve superare il paio di metri. Allo stesso modo è possibile utilizzare una torcia ma bisogna porre attenzione a non far rientrare la luce della torcia all’interno dello scatto. Ciò è possibile illuminando la zona interessata dalla messa a fuoco, premendo il pulsante di scatto a metà, rivolgendo la torcia in modo tale da non rientrare nella scena e infine scattare magari con l’aiuto di un treppiede. Diverso sarà il discorso durante una sessione di scatto in notturna per la via lattea o la luna.

Situazione 2: contrasto insufficiente

Quando la messa a fuoco è posta su una superficie caratterizzata da colore uniforme e da poco contrasto è necessario l’impiego di una torcia elettrica o di un qualsiasi illuminatore. Altrimenti, se la situazione te lo consente, puoi provare a cercare all’interno del frame che stai inquadrando un punto con maggior contrasto e bloccare su di esso la MAF.

Situazione 3: soggetto posto dietro un vetro oppure una rete

In questo caso l’unica soluzione è adottare una messa a fuoco manuale in quanto la macchina fotografica, a differenza del nostro cervello che riesce a individuare rapidamente ciò che c’è dietro, ad esempio, ad una rete, non sempre è in grado di vederlo nitidamente. Infatti il più delle volte il risultato, con la messa a fuoco automatica, è la rete o il vetro e non il soggetto interessato posto dietro di essi.

Situazione 4: profondità di campo ristretta

La profondità di campo è molto ridotta quando si usano bassi valori di apertura combinati ad elevate lunghezze focali, implicando una zona ridotta di messa a fuoco ed un autofocus preciso, che può fallire in condizioni non del tutto ottimali.
Anche in questo caso, la soluzione è quella di adoperare la messa a fuoco manuale in combinazione con il Live View e il treppiede. Essendo lo schermo della macchina fotografica più grande del mirino, se si imposta l’anteprima della profondità di campo, risulta più semplice mettere a fuoco con estrema precisione. Lo stesso problema si verifica anche con grandi aperture e si decide di fotografare in brevi distanze.

Situazione 5: Azione estremamente rapida

L’autofocus non mette a fuoco o può presentare grosse difficoltà per i soggetti in movimento. Questo accade perchè la messa a fuoco cambia continuamente in quanto varia anche la distanza tra te e l’oggetto della foto. Questo caso si verifica nella fotografia sportiva oppure naturalistica. Una soluzione potrebbe essere quella di applicare il prefocusing che consiste nel prevedere o anticipare lo spostamento che il soggetto potrebbe effettuare.

Situazione 6: Front/back focus

Il front focus oppure il back focus sono due fenomeni che possono verificarsi quando gli obiettivi si starano col tempo o se sono difettosi. In entrambi i casi il punto di messa a fuoco è posizionato più lontano o più vicino rispetto all’effettivo punto di fuoco della foto, che si evidenzia solo quando si guarda la foto scattata. Una soluzione consiste nel correggere questa differenza utilizzando le opzioni che alcune reflex hanno a disposizione oppure di portare l’obiettivo difettoso a far sistemare da un negoziante di fiducia.

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