La storia di Yvette Roman: licenziata da Canon per non avere almeno 50.000 followers su Instagram

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Quanto pesa avere un nutrito seguito su Instagram nel settore della fotografia commerciale?

Senza troppo stupirci, possiamo dire che ha un peso rilevante visto e considerato che la “vetrina” promozionale di tante attività si è spostata decisamente sui social.

Talmente tanto importante che, a farne le spese, è stata la fotografa Yvette Roman la quale ha affermato di aver perso un lavoro (girando una campagna pubblicitaria per Canon) perché non aveva almeno 50.000 follower su Instagram.

Di recente la Roman si è concessa ad un’intervista con la piattaforma di formazione imprenditoriale online “The Futur”, per parlare di come diventare un fotografo professionista nel mondo di oggi.

Durante l’intervista, infatti, la fotografa condivide la storia di come ha perso il più grande lavoro della sua carriera.

<< Parliamo di follower e di follower che contano. Ti dirò che mi sono candidata per un grosso lavoro: sarebbe stato il più grande lavoro della mia carriera, commercialmente, con Canon, per girare una campagna pubblicitaria per loro. Ho ottenuto il lavoro, ed è stato fantastico. Poi letteralmente 20 minuti dopo, dopo che avevo già iniziato a fare chiamate per iniziare a predisporre uno staff perché il lavoro sarebbe arrivato molto velocemente, mi chiamarono e dissero: “Oh mio Dio, non possiamo assumerti”.

E ho detto, “Perché?”

E hanno detto, “Perché non hai 50.000 follower su Instagram.” >>

La Roman, che attualmente conta circa 1.000 follower su Instagram, era comprensibilmente confusa, poiché le era stato inizialmente detto che il suo lavoro e il suo stile sarebbero stati perfetti per questo lavoro, ma è stata informata che questa era una decisione proveniente dalle Risorse Umane piuttosto che una decisione creativa o stilistica.

“All’inizio pensavo, ‘Ok, lascio perdere, è tutto finito,'” prosegue la Roman. “Non voglio mai più vedere una fotocamera. Basta così.”

Ma, a bocce ferme, ora la Roman vede questa esperienza come un campanello d’allarme per adattarsi ai cambiamenti dettati dai nuovi canali mediatici e comunicativi.

La scelta fatta da Canon può far discutere e storcere il naso ma rientra in un momento storico dove la notorietà, seppur con tutti i suoi ovvi limiti, passa anche per il numero di seguaci che si hanno sui social.

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