Laowa 9mm ƒ/2.8 Zero Distortion “C Dreamer”: il minirettilineo

Tutti, oggi, prima o poi, pensiamo e/o arriviamo al punto di voler espandere il proprio corredo fotografico: c’è chi lo fa per fotografare le macro, chi per il paesaggio, chi per la fotografia notturna, chi per la caccia fotografica e chi per ritratto e street photography.

Quando si arriva al fatidico momento si cerca sempre la qualità al miglior prezzo possibile, qualcuno rimane purista e compra il marchio nativo della propria macchina fotografica, qualcun altro si rivolge alla classica alternativa data da marchi come Tamron o Sigma che, sostanzialmente, propongono un prodotto molto simile all’originale.

C’è stato poi l’avvento di marchi terzi a tutto questo, uno su tutti i Samyang: lenti alternative, con un accenno di personalità ma tuttavia abbastanza limitate (e limitanti) a livello di prestazioni ed utilizzo.

Sommario

Laowa: l’alternativa d’elite

Oggi, sul mercato, abbiamo valide alternative d’elite fra cui primeggia su tutti l’attivissima Venus Optics, in seguito marchiata Laowa (“old frog” – “vecchia rana” in Cinese).

Un brand nato da esperti tecnici e fotografi che non si sono mai accontentati di fornire prodotti che avessero ottime prestazioni paragonabili a quelli della casa madre e neppure ad essere le alternative economiche ma, anzi, a creare una vera e propria serie di lenti dotate di estrema personalità, caratteristiche uniche, ottime prestazioni, dimensioni compatte, soluzioni innovative e prezzo tutto sommato competitivo (se pensiamo a cosa può offrire il prodotto e lo compariamo all’originale della casa madre).

Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer

Fra questo intero parco ottiche vi è anche il Laowa 9mm ƒ/2,8 Zero D.(Distortion) , C.(Compact) Dreamer le cui caratteristiche, ad una prima lettura, sembra porsi per tutti quelli che ricercano una lente quanto più priva di distorsioni, di aberrazioni cromatiche, che sia costruita bene, che sia compatta, che sia soddisfacente anche in ambito video, che abbia la possibilità di montare filtri, che sia risolvente e che abbia una buona apertura diaframma.

Un po’ viene da strofinarsi gli occhi: tutto questo? Scopriamolo!

Caratteristiche Laowa 9mm f/2,8

Il Laowa 9mm, una volta tirato fuori dalla scatola, risulta essere veramente piccolo…! La portabilità della lente fa si che l’utilizzatore possa portarsi il necessario per la realizzazione delle fotografie in uno spazio ridottissimo.

Essendo una lente dedicata a sistemi mirrorless risulta facile immaginare un minitripode, una mirrorless con il 9mm ed un set di filtri diametro 49mm (filetto della lente) oppure max sistema 100, tutto facilmente trasportabile dentro un piccolo zainetto fotografico.

Le dimensioni contenute, inoltre, permettono un successivo risparmio riguardo gli accessori: se smarriamo il tappo possiamo facilmente trovarne uno sostitutivo da 49mm veramente a poco e questo risparmio può riguardare anche l’utilizzo dei filtri circolari in esso: immaginate un ottimo polarizzatore o set di filtri circolari da 49mm, costerebbe considerevolmente di meno di un kit di  buona fattura da 77mm…! 

Anche l’eventuale sacchetto portalente! Ok sto esagerando … 😀

Insomma il Laowa 9mm è bello da vedere, facile e comodo da usare (il feeling è ottimo) ed è veramente una piuma da trasportare (considerando che su aps-c è un 13,5mm equivalente e su M4/3 è un 18mm equivalente al full frame). Compact Dreamer: 100% azzeccato!

Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer

Zero Distortion: cosa c’è da sapere del Laowa 9mm?

Scrivendo da ex possessore di un’altra lente superwide per APS-C quale il Samyang 10mm 2.8, una volta tirato fuori il Laowa 9mm dalla scatola penso che è uno scherzo… è minuscolo!

Mi è subito venuto da pensare come fosse possibile che un obiettivo così piccolo potesse non solo montare i filtri ma essere esente da distorsioni, partendo dal fatto che il Samyang viene dato per rettilineo tuttavia i suoi bordi non sono i “migliori” disponibili sul mercato dei superwide rettilinei, certo decisamente migliori del fratello maggiore (14mm) ma pur sempre “compromessi”.

Prove sul campo sulla distorsione

Così le prime prove sono state sicuramente dedicate a qualche edificio: mi è subito venuta in mente la chiesetta di Calasetta, un piccolo edificio con una piazza che ripropone linee simmetriche e che non risulta essere così alta, di modo da avere un giusto compromesso tra punto di presa e focale utilizzata e poter così verificare la bontà della lente sul campo.

Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer

La seconda prova realizzata è stata, a mio avviso, perfino più dura e difficile sia da realizzare (spazi sul punto di presa, un corridoio a pontile) sia difficile da riprodurre per quanto riguarda le prestazioni della lente rispetto al tanto sbandierato “Zero D”: ho avuto il permesso di entrare in una ferriera ed ho voluto fotografare questo “separatore – classificatore” (non so bene come chiamarlo) magnetico che permette di classificare e porre in ordine le varie sbarre di ferro per spessore.

Ho pensato che con un punto di presa molto ravvicinato e delle forme decisamente regolari sarebbe stato possibile evidenziare eventuali distorsioni invece al contrario, la sensazione è stata quella di entrare fra quelle sbarre!

Se notate delle piccole pendenze è perché è un mio errore e non ho voluto applicare nessuna correzione allo scatto.

Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer

Infine, in paesaggio, ho voluto spingere il punto di presa di modo da dare slancio alla foto e fare in modo che la linea dell’orizzonte potesse subire delle distorsioni ma onestamente non ci sono riuscito.

Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer

Riflessioni sul “zero D” di Laowa

Si può dunque affermare che è davvero “zero distorsioni”?

Assolutamente si anche se le forme assumono uno “stiramento”, per lo meno risulta regolare e senza “baffi”, “barilotti” distorsioni varie e perfino i bordi non vengono compromessi: fotografare gli interni con questo obiettivo è altamente consigliato a patto di trovare anche il giusto punto di presa, specie in altezza!

La Vignettatura del Laowa 9mm

Il Laowa 9mm è sicuramente eccellente in quasi tutti gli aspetti ma in qualcosa pecca: la vignettatura.

Trattasi di una perdita progressiva che arriva fino a di circa 2 stop a bordo lente, tuttavia gestibile se si pensa che i file sono di una Fuji X-T1 con la quale sono stati eseguiti i test.

Tenendo conto di ciò ho potuto constatare che, anche in notturna, non è così difficoltoso recuperare gli angoli “scuri” anche se si denota un aumento di croma e luma noise.

Questo problema si porrà decisamente meno sui sistemi M4/3 a cui la lente è dedicata ma anche a macchine fotografiche più prestanti sui recuperi di quanto una X-T1 possa fare (vedasi X-T20 / T2 / T3 / T30, T100, Sony A6100 – 6300 – 6400 – 6500 – 6700).

Va dunque detto che la mia prova potrebbe essere piuttosto estrema considerando i corpi macchina più recenti.

Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer
Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer

La nitidezza

Riguardo la nitidezza ho potuto constatare che i dettagli son ben distribuiti su tutto il frame senza avere zone molto più dettagliate di altre decisamente stirate e/o fuori fuoco: “sweet point”da diaframmi 5.6 a 9 ma la chiusura fino ad ƒ/16 non comporta drammatici aumenti di diffrazione.

Proprio per questo ho avuto tanto piacere nell’utilizzarlo e sui paesaggi con tramonti e sui fondi – primi piani con una forte ambientazione per realizzare poi delle fotografie notturne, anche chiudendo in maniera estrema (ƒ/16 – ƒ/22) per sfruttare le risultanti su dei punti luce molto forti ed avere dei bellissimi spike, molto regolari!

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…e in controluce come si comporta con i flare e le aberrazioni?

Anche per quanto riguarda i flare e le aberrazioni cromatiche l’obiettivo Laowa 9mm si comporta in maniera egregia, con un flare tutto sommato molto contenuto fatto salvo posizionare il sole al centro del fotogramma ed avere una sorta di anello giallo – rossastro che potrebbe essere sfruttato a scopi fotografici come effetto.

Per le aberrazioni cromatiche…?

Non ho avuto problemi evidenti neppure con le stelle in fase di ripresa notturna a diaframma completamente aperto.


Ecco un esempio:

Laowa, Laowa 9mm, Zero D, C. Dreamer

Conclusioni sul Laowa 9mm

Il Laowa 9mm f/2,8 Zero Distortion, dunque, non è assolutamente un ripiego accettabile ed economico, non è una lente alternativa alle offerte proposte dalle case madri e non è neppure una lente così impossibile da avere specialmente se si pensa a tutto quello che può offrire come caratteristiche.

Ci tengo a sottolinearlo: scegliere Laowa significa scegliere una lente (qualsiasi essa sia) che ha specifiche decisamente ricercate, personalità unica, risultati ottimi difficilmente ottenibili con altri obiettivi… oserei dire perfino con gli originali delle case madre Canon Nikon Sony etc etc.

Perchè sceglierlo

Consiglio il Laowa per tutti coloro che si occupano di fotografare la fotografia di paesaggio sia in escursione (portabilità) che per una composizione più ricercata in diurna ed in notturna, con o senza filtri ottici.

Lo consiglio anche per fotografia d’interni: strutture, architettura (ma non è paragonabile ad un decentrabile) e geometrie di essa (un impiego sensato sicuramente nello scattare imponenti strutture come gli interni delle cattedrali).

Infine, perché no? Grazie alla sua portabilità estrema può essere preso in considerazione come seconda lente da montare al volo per poter scattare diversi punti di vista e rappresentare diversi tipi di sport – hobby: mi viene da pensare agli skater, al parkour, a particolari scatti concordati con gli atleti di basket e così via..

Il Laowa 9mm, in breve ed in conclusione, non è solo una lente per chi ama la precisione ed odia le imperfezioni ma si presta tantissimo anche a particolari scatti con punti di vista insoliti e divertenti.

Dove acquistare il prodotto

Puoi richiedere maggiori informazioni sul prodotto contattandoci privatamente oppure cliccando sul link che trovi qui sotto:

Laowa 9mm f/2,8

Buone foto, dunque!

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