Quando scattiamo una foto dobbiamo tenere a mente che nella nostra inquadratura dovremmo decidere come mettere in relazione quelli che sono gli elementi principali di una composizione ovvero il soggetto e lo sfondo.

Il soggetto è quella porzione dell’inquadratura che vogliamo far risaltare per potervi indirizzare l’attenzione dell’osservatore.

Lo sfondo è invece la porzione della nostra immagine più distante dal punto di ripresa.

Esistono diversi tipi di sfondo che possono essere inclusi nelle nostre immagini e che ci permettono di esprimere dei messaggi diversi.

Lo sfondo neutro è uniforme oppure è caratterizzato da colori differenti ma comunque privi di dettagli che rendono gli eventuali elementi presenti non identificabili. Lo sfondo neutro non cattura lo sguardo dell’osservatore e ha come effetto finale quello di focalizzare l’attenzione sul soggetto principale.

Lo sfondo didascalico contiene alcune informazioni che permettono di contestualizzare il soggetto principale e la situazione in cui è stata scattata la foto.

Nello sfondo integrato anche gli elementi posti nel piano più lontano dell’immagine hanno un ruolo importante nel completare la fotografia.

Comporre correttamente uno scatto non è semplice, soprattutto quando siamo alle prime armi.

Componendo una foto, può accadere facilmente che elementi secondari siano posizionati nell’inquadratura in modo non congeniale, disturbando lo sguardo dell’osservatore e distogliendolo dal soggetto principale.

Sommario

Come comporre un’immagine

Partiamo dal mettere subito in chiaro che non esistono delle regole assolute di composizione che possono essere applicate ad ogni scatto.

In generale la composizione rimane un aspetto puramente personale e artistico difficilmente assoggettabile a delle regole.

Esistono tuttavia alcuni accorgimenti e alcune linee guida che ci possono aiutare nel posizionare e bilanciare gli elementi della scena nel modo più congeniale al messaggio che vogliamo trasmettere.

1. Semplicità

Il motivo per cui scattiamo delle foto è per veicolare un messaggio che può essere la bellezza di un paesaggio, di un volto o di un animale.

Pensare al messaggio che vogliamo trasmettere è in realtà un aspetto fondamentale da tenere a mente quando stiamo scegliendo la nostra inquadratura ed è qui che entra in gioco il concetto di semplicità.

Per semplicità si intende la necessità di includere nella nostra inquadratura solo ciò che è strettamente necessario a veicolare il nostro messaggio eliminando invece ciò che è superfluo e potrebbe distrarre l’osservatore.

Per capire meglio questo concetto possiamo immaginare di dover fare un ritratto.

Se vogliamo esaltare la bellezza della persona che stiamo riprendendo, posizionarla su uno sfondo semplice e senza troppe distrazioni aiuterà a veicolare il nostro messaggio.

L’inclusione nella foto, anche ai bordi dell’inquadratura, di elementi di distrazione come ad esempio un palo della luce o un secchio per i rifiuti distoglierebbe l’attenzione dell’osservatore e rappresenterebbero quindi un ostacolo per il nostro messaggio.

Quando andiamo a scattare una foto dobbiamo cercare di includere nella nostra composizione abbastanza elementi per esprimere l’emozione che vogliamo trasmettere e nulla più.

Avremo raggiunto il nostro scopo quando le nostre foto saranno in grado di raccontare la storia che abbiamo in mente e nient’altro.

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Fig. 1 – Lago di Lesina, Italia – Massimo D’Ambrosio
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Fig. 2 – Vestrahorn, Islanda – Marco Carotenuto

2. Equilibrio

Uno degli aspetti più importanti da tenere a mente mentre componiamo le nostre foto è l’equilibrio della scena inquadrata.

Questo concetto che potrebbe sembrare ostico all’inizio, in realtà è relativamente semplice e richiede solo una certa dose di pratica prima di comprenderlo a fondo.

Il primo passo da fare è capire quanta attenzione attrae ogni elemento della nostra inquadratura. Questo concetto è conosciuto in inglese come “visual weight” ovvero peso visuale.

Oggetti brillanti, ingombranti o con colori molto saturi sono oggetti che attireranno fortemente l’attenzione e quando posizionati in un’inquadratura avranno un peso maggiore rispetto ad altri elementi che tendono a passare più inosservati.

A questo punto possiamo analizzare se tali elementi sono distribuiti all’interno della nostra inquadratura in maniera omogenea o sono concentrati in un lato sbilanciando di conseguenza la foto (Fig. 3-4). 

Per quanto riguarda l’equilibrio avremo due possibilità in fase di scatto:

  • Foto bilanciata – trasmette un senso di pace, staticità e calma
  • Foto sbilanciata – trasmette dinamicità, tensione e drammaticità

Dobbiamo scegliere come bilanciare la foto in relazione al messaggio che vogliamo trasmettere.

Se ad esempio stessimo scattando una foto di un’alba con il sole che si affaccia su un paesaggio mozzafiato, probabilmente una foto bilanciata è la scelta giusta in quanto aiuterà a trasmettere un senso di serenità che è adatto alla scena inquadrata.

In altri casi, inquadrando scene più intense come ad esempio competizioni sportive, una foto sbilanciata potrebbe essere la scelta giusta per veicolare il nostro messaggio.

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Fig. 3 In questo caso l’elemento principale della scena è senza dubbio il Colosseo che è collocato sul lato destro dell’immagine. Il lato sinistro appare fiacco e privo di interesse risultando in una foto fortemente sbilanciata a destra.
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Fig. 4 Ci sono tre elementi preponderanti in questa foto: la via lattea collocata al centro, l’albero collocato alla sua sinistra e la figura umana collocata alla sua destra. Il posizionamento dell’albero e della figura umana permettono di bilanciare correttamente la foto. Provate ad immaginare lo stesso scatto solo con l’albero e vi rendete immediatamente conto di come la foto diventi sbilanciata a sinistra. Tunisia – Marco Carotenuto.

Aria

È consigliato in fase di composizione lasciar “respirare” i punti di interesse che sono nella nostra inquadratura ovvero lasciare dello spazio tra loro e il bordo della foto.

Questo spazio viene generalmente indicato in fotografia come “aria”.

Ad esempio, se immaginassimo di scattare una foto a due gazzelle che corrono, lasciare un po’ di aria fra i due animali e il bordo della foto aiuterebbe a creare una composizione più accattivante.

Questo concetto può essere esteso a tutti i generi di fotografia, ad esempio mentre scattiamo una foto di un paesaggio con una montagna collocata sullo sfondo, avvicinare troppo la cima alla parte superiore dell’inquadratura creerebbe un effetto sgradevole.

Al contrario, lasciare agli elementi del nostro scatto abbastanza aria per respirare permetterà di metterli in risalto e di concentrare l’attenzione su di essi.

Bisogna però prestare attenzione alla quantità di aria che si lascia ai vari elementi della nostra foto in quanto lasciarne troppa produrrebbe a sua volta un effetto poco piacevole (Fig. 5).

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Fig. 5 La quantità di aria che lasciamo ai soggetti nelle nostre foto è fondamentale per metterli in risalto nella maniera migliore possibile. Nelle tre foto in figura possiamo vedere lo stesso scatto in cui però l’inquadratura cambia per lasciare più o meno aria al soggetto principale (La statua della libertà). Lo sviluppo verticale della statua suggerisce uno scatto in verticale per aiutare a dirigere lo sguardo dell’osservatore dal basso verso l’alto seguendo l’andamento della struttura. Nella foto A possiamo vedere che lo spazio lasciato al di sopra della statua è nullo e questo porta ad avere una sensazione di soffocamento del soggetto che sembra quasi essere confinato in uno spazio ristretto. La foto in B rappresenta invece la situazione opposta ovvero è stata lasciata troppa aria al di sopra del soggetto e la foto risulta a questo punto essere completamente sbilanciata. L’occhio dell’osservatore parte dal basso e prosegue sulla statua per poi ritrovarsi in un’area vuota della scena che non aggiunge niente allo scatto finale. La composizione C è la migliore delle tre. La statua è stata posta in alto nell’inquadratura cosi da accentuarne l’imponenza rispetto allo spettatore. L’aria presente al di sopra della statua permette di accentuare lo slancio verso l’alto della statua riempiendo l’inquadratura a sufficienza e senza soffocare il soggetto. Ellis island, US – Andrea Cerquone Perpetuini

Spazi negativi e spazi positivi

Per spazio positivo si intende l’insieme dello spazio occupato da tutti quegli elementi nella nostra composizione capacità di attirare attenzione.

Tutto ciò che rimane nella nostra inquadratura che non attira attenzione viene invece definito come spazio negativo.

Il fotografo può scegliere di scattare foto con molto o poco spazio negativo a seconda del messaggio e delle emozioni che si vogliono veicolare.

Lo spazio negativo aiuta a definire il soggetto (spazio positivo) e a focalizzare su di questo l’attenzione di chi guarda la foto che non si affatica a trovare un punto di interesse (Fig. 6).

Questo ci permette di delineare facilmente un punto di interesse nella foto. Fotografie riempite con spazio negativo trasmettono un senso di vuoto, pace e isolamento.

Fotografie con una quantità elevate di spazio positivo appaiono invece caotiche e intense dato che includono una grande quantità di dettagli a cui l’occhio dell’osservatore deve prestare attenzione.

Bisogna prestare attenzione in quanto, usando molto spazio positivo, si può facilmente esagerare e produrre fotografie che appaiono semplicemente troppo affollate e non aiutano a veicolare nessun messaggio.

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Fig. 6 Questa foto è caratterizzata da una maggioranza di spazio negativo che ci permette di localizzare immediatamente il soggetto principale ovvero i due cavalli in basso a sinistra. La presenza di una grande quantità di spazio negativo aiuta inoltre a trasmettere un senso di tranquillità e di pace. Campo imperatore, Italia – Massimo D’Ambrosio
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Fig. 7 In questa foto è lo spazio positivo a farla da padrone. L’immagine è occupata per gran parte da elementi simili che attirano l’attenzione allo stesso modo. Il nostro occhio non sa esattamente dove guardare e questo genera un senso di riempimento nella foto. Foto di Massimo D’Ambrosio
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