Vediamo di seguito due delle regole di composizione più conosciute ovvero la sezione aurea e la regola dei terzi.

Come per quanto visto in precedenza, è bene conoscere queste regole ma non devono essere considerate come fondamentali per la buona riuscita di una foto.

Entrambe le regole fanno affidamento su centinaia di anni di studio della composizione portato avanti da vari artisti nel corso della storia ed è noto come l’uso di queste regole in fase di composizione, aiuti ad ottenere un’immagine piacevole alla vista.

1. Sezione Aurea

Due elementi sono considerati in rapporto aureo se la loro somma sta all’elemento più grande come l’elemento più grande sta all’elemento più piccolo. Tutto chiaro no?

Vediamo le cose con più calma.

Possiamo chiamare un numero che rappresenta ad esempio la lunghezza del lato lungo di una finestra come valore “a” mentre la lunghezza del lato corto sarà il lato “b”. I due lati saranno in rapporto aureo se il rapporto tra la somma di a e b è uguale al rapporto di a e b:

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Questo rapporto produce sempre un valore noto come “phi” o valore aureo che è circa 1,618.

Questo rapporto era già noto al tempo dei greci in quanto considerato particolarmente armonioso ed infatti veniva utilizzato in maniera consapevole nella produzione di opere artistiche e architettoniche.

Partendo dal valore aureo è possibile generare diverse figure geometriche che mantengono questa proporzione: come i triangoli aurei, il rettangolo aureo o la spirale di Fibonacci (Fig. 1).

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Fig.1 La sequenza di Fibonacci permette di ottenere la famosa figura geometrica della spirale di Fibonacci. Questa spirale si trova in diversi elementi naturali ed è spesso usata in fotografia attraverso il collocamento di elementi della scena lungo di essa.

In fotografia, le composizioni generate seguendo linee e forme che riflettono il valore aureo hanno un buon impatto estetico e sono generalmente apprezzate dall’occhio umano.

Le figure collocate lungo queste linee chiamate “linee di forza” o soprattutto in corrispondenza di una loro intersezione, hanno una particolare forza espressiva capace di attirare l’occhio dell’osservatore.

È possibile osservare elementi collocati seguendo le proporzioni auree in moltissime immagini che hanno fatto la storia della fotografia anche se, in generale, è ragionevole pensare come questo non sia dovuto a calcoli precisi da parte del fotografo ma piuttosto ad un occhio allenato che inconsciamente guida la composizione per renderla più armonica possibile.

2. Regola dei terzi

Il rapporto aureo non è l’unico modo per creare una divisione armonica nelle nostre immagini e durante la vostra crescita come fotografi sentirete molto spesso parlare della regola dei terzi che è un principio semplicissimo utilizzato in diversi ambiti come il design, cinema, pittura e ovviamente fotografia.

Questa regola suggerisce la divisione di ogni immagine in 3 parti uguali sul lato lungo e 3 parti uguali sul lato corto attraverso delle linee orizzontali e verticali (linee di forza).

La nostra immagine verrà divisa in nove quadranti uguali in cui quello centrale è delimitato dai quattro punti di intersezione delle linee (punti di forza).

In generale, in una composizione gradevole, il soggetto è posto sulle linee di forza dell’immagine (solitamente quelle verticali) o nei punti focali dell’inquadratura.

Le linee di forza orizzontali, nella composizione di fotografie paesaggistiche, sono invece spesso utilizzate come riferimenti per collocare l’orizzonte.

In generale, il posizionamento dei soggetti in queste zone specifiche dell’immagine è considerato importante per creare più tensione, energia e interesse rispetto al semplice collocamento del soggetto al centro dell’inquadratura donandogli quindi maggiore risalto e importanza.

Eventualmente anche le linee diagonali che passano per due fuochi opposti possono essere utilizzate come linee guida.

Questa regola è applicabile ad ogni formato scatto (quadrato 1:1, rettangolare 3:2 ecc.) in quanto basta esclusivamente dividere l’immagini in 3 parti uguali verticalmente e orizzontalmente (Fig. 2).

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Fig. 2 La figura mostra le linee di forza che contraddistinguono la regola dei terzi. La figura è stata divisa in tre parti uguali orizzontalmente e verticalmente grazie alle linee di forza. Ne risultano nove rettangoli. Gli angoli del rettangolo centrale corrispondono ai punti di intersezione delle linee di forza e vengono chiamati punti di forza. Il collocamento degli elementi principali della nostra scena lungo le linee di forza o a ridosso dei punti di forza aiuta ad ottenere un’immagine gradevole.
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Fig. 3 La foto mostra il collocamento del soggetto e dei suoi elementi architettonici principali lungo le linee di forza producendo un risultato bilanciato e gradevole alla vista. Firenze, Italia – Andrea Cerquone Perpetuini
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