Nuova stagione, nuovo articolo, nuova lezione di fotografia. Hai mai sentito parlare di angolo di campo? Se non hai ben capito di cosa si tratta o non te n’è mai giunta voce prima, sei nel posto giusto. Nel corso di quest’articolo affronteremo questo nuovo argomento decisamente utile per tutti gli appassionati di fotografia come noi. Ne scopriremo l’utilità e l’utilizzo e capiremo attraverso alcuni paragoni come non confonderci più le idee.

Le nozioni di fotografia sono tante e complicate (a volte) ma ricordate: mai perdersi nessun’informazione! Siete pronti? Andiamo!

come funziona l'angolo di campo

Sommario

Che cos’è l’angolo di campo?

Quando si parla di angolo di campo ci si riferisce a quello spazio, quell’apertura o, se si preferisce, a quell’estensione visiva all’interno della quale può rientrare una determinata area. Per spiegarlo in maniera ancora più semplice, in fotografia viene usato il termine “angolo di campo” per indicare quello spazio ottico che un obiettivo riesce a coprire (quello visibile poi nell’immagine finale).

Per racchiuderlo in una sola frase, è l’ampiezza dell’immagine catturata.   e dipende dalla distanza focale dell’obiettivo.

Come calcolare l'iperfocale, tecnica fotografica

Come calcolare quest’ampiezza ottica?

Quello che è importante tener conto è che l’angolo di campo dipende dalla distanza focale dell’obiettivo. In questo senso, quindi, dalla scelta di un’ottica dipende anche l’ampiezza del nostro angolo di campo.

Solitamente questo viene misurato in gradi e può variare a seconda della lunghezza focale dell’obiettivo. Una lunghezza focale inferiore, come un grandangolo o un obiettivo fish-eye, catturerà un angolo di campo più ampio, includendo una vasta porzione della scena. Al contrario, una lunghezza focale più lunga, come un teleobiettivo, avrà un apertura minore, rendendo il soggetto più ingrandito e limitando la porzione di scena visibile.

Ora che abbiamo imparato che c’è una correlazione tra angolo di campo e obiettivi, bisogna aggiungere un’altra piccola informazione. Questo spazio inquadrato non dipende solo dalla lunghezza focale degli obiettivi ma anche dal sensore della camera che stiamo utilizzando.

APS-C, Full-Frame, sensori digitali

Nei casi dei sensori full frame (24mmX35mm), l’ampiezza dell’immagine riportata nella camera è quella reale. Il discorso cambia quando ci troviamo a usare macchine fotografiche con sensori più piccoli. Usando per esempio le camere APS-C, o Micro Quattro Terzi, parte dell’immagine reale che inquadriamo con l’angolo visivo umano, non rientra nell’inquadratura della reflex.

Diciamo banalmente che quella porzione “cade fuori” quasi come se l’immagine reale venisse leggermente zoommata automaticamente dalla nostra fotocamera. Effettivamente è proprio questo che accade ma quanto viene ingrandita quest’immagine? Esiste una formula per calcolare quest’apertura?

Il calcolo del fattore di crop (crop factor)

Il dato che l’immagine risulti un po’ più ravvicinata rispetto alla realtà è spiegato dal fatto che c’è una differenza tra la lunghezza focale intrinseca dell’obiettivo e quella reale. Per calcolare questo “zoom” in avanti, entra in gioco un moltiplicatore, una sorta di calcolo chiamato “crop factor“.

Il crop factor non è altro che una vera e propria formula. È un fattore di moltiplicazione focale che descrive il rapporto tra la dimensione del sensore della fotocamera e il formato del sensore di riferimento, che solitamente è il formato 35mm (full frame). Ad esempio, se una fotocamera ha un crop factor di 1.5x, significa che il suo sensore è più piccolo del formato 35mm di un fattore di 1.5 volte.

crop factor - angolo di campo
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Allo stesso modo, se si utilizza un obiettivo da 50mm su una fotocamera con un crop factor di 1.5x, l’angolo di campo equivalente sarà simile a quello di un obiettivo da 75mm su una fotocamera full frame. Per farla breve, dunque, per conoscere la lunghezza focale reale delle nostre lenti, basterà ricordarsi che è pari alla moltiplicazione tra quanto indicato sull’obiettivo e il fattore di crop.

Secondo questo calcolo, esistono vari crop factor prestabiliti:

  • per Nikon è 1,5;
  • per Canon è 1,6;
  • per una micro QuattroTerzi è 2.

Differenza tra angolo di campo e profondità di campo

In fotografia, affermare che il concetto di angolo di campo e di profondità di campo siano più o meno la stessa cosa è sbagliato. Come abbiamo visto, l’angolo di campo si riferisce alla porzione di scena catturata dagli obiettivi e registrata sul sensore.

La profondità di campo, d’altra parte, si riferisce alla gamma di distanze tra il primo piano e lo sfondo che appare nitida nell’immagine. Una profondità di campo ampia indica che una vasta gamma di oggetti a diverse distanze sarà nitida, mentre una profondità di campo ridotta avrà solo una piccola porzione dell’immagine in nitidezza, mentre il resto sarà sfocato.

Paragone tra Profondità di campo e angolo di campo

Paragone tra angolo di campo e angolo visivo umano

Restando sempre sulla scia dei paragoni, vediamo quali sono le differenze tra angolo di campo in fotografia e angolo visivo umano.

Innanzitutto, utilizzare il termine “angolo visivo” per riferirsi a entrambi i casi non è affatto errato, anzi. Quest’associazione è decisamente appropriata dal momento che entrambi i termini rappresentano l’ampiezza dell’immagine catturata.

Nikon D800, D800E, Full-frame, 3

L’angolo visivo, però, viene maggiormente associato a quello dell’occhio umano che gode di un proprio angolo di campo naturale e fisiologico. Di norma, il nostro angolo visivo (per quanto possa variare da persona a persona), può coprire una visione di 140-180 gradi orizzontalmente e di 120-160 gradi verticalmente.

foto con grande angolo di campo
Vecteezy.com

In termini di confronto, l’angolo di campo delle fotocamere può essere più ampio o più stretto rispetto all’angolo visivo umano a seconda della lunghezza focale utilizzata (quindi degli obiettivi scelti). Infatti, un obiettivo grandangolare riesce ad avere una copertura visiva maggiore rispetto all’occhio umano. Un teleobiettivo, invece, offre un angolo di campo più stretto e si avvicina maggiormente ai soggetti lontani rispetto a noi.

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