Uno degli effetti principali del crop factor è che, quando un obiettivo fotografico con una data lunghezza focale viene impiegato su una camera con un sensore più piccolo del full frame, esso restituirà un’immagine che apparirà ingrandita.

In realtà l’immagine risultante sarà un ritaglio (crop) dell’immagine più grande che verrebbe proiettata su un sensore full frame. L’immagine prodotta in questo caso corrisponde per angolo di campo a quella che verrebbe prodotta da un obiettivo di lunghezza focale maggiore (Fig. 1).

Per rendere il concetto più chiaro possiamo fare un esempio pratico.

L’uso di un obiettivo con focale 100mm su una camera con un sensore con fattore di crop 1,5, ci permette di catturare un’immagine che ha un angolo di campo uguale a quella prodotta da un obiettivo 150mm accoppiato ad un sensore full frame.

In generale quindi, usando sensori più piccoli del pieno formato, la lunghezza focale equivalente di un obiettivo sarà uguale alla lunghezza focale reale moltiplicata per il crop factor.

Da tenere a mente nel calcolo della lunghezza focale equivalente che il fattore di crop è di 1.5 per fotocamere APS-C Nikon e di 1.6 per APS-C Canon.

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Fig. 1. Rappresentazione dell’effetto ottenuto a causa del crop factor di un sensore APS-C rispetto ad un sensore full frame utilizzando il medesimo obiettivo. La foto a sinistra è stata scattata a 17mm con sensore full frame. Se la stessa lunghezza focale fosse stata utilizzata su sensore APS-C Nikon, la lunghezza focale equivalente sarebbe stata 25.5mm e l’immagine ottenuta sarebbe stata quella a destra. L’immagine di destra è quindi una porzione dell’immagine più grande che verrebbe proiettata su un sensore full frame. Pine island, Connemara, Ireland – Andrea Cerquone Perpetuini
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